Intervista Leonardo Savino

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Savino Leonardo (docente in pensione)
Segretario sez. DC di Candela
Consigliere Comunale dal 1964 al 1988
Sindaco di Candela dal 1978 al 1988(Candela)


Questa è la zona più disgraziata del sub-appennino dauno, dove prima degli anni ’60 c’è stata una emigrazione che ha ridotto i comuni a dei “comunicelli” (non so se si può dire). Pensate che Candela che aveva 7000 abitanti, all’epoca della scoperta del metano era al di sotto dei 4000 abitanti. Quindi il dramma vissuto da wquesta popolazione (chi vi parla ha avuto anche dei fratelli costretti ad emigrare per poter realizzare il cosiddetto lavoro). Una volta scoperta la ricchezza nacque òla necessità di difendere questa nostra ricchezza in tutti i modi (ovvio in maniera democratica). Tutto ciò che fecero e hanno fatto i comitati pro-metano nel territorio è sempre stato fatto nel nome e per conto della democrazia. Non c’è stata violenza, non ci sono stati atti di…
Una volta scoperti i giacimenti metaniferi, (che fu tenuta nascosta), sorsero questi tre comitati: il comitato di Ascoli Satriano presieduto dall’amico avvocato Agostinacchio, il comitato di Deliceto dall’amico Arnaldo Buonomo e quello di Candela presieduto da chi vi sta parlando. Erano formati da tutti i rappresentanti dei partiti politici. Tutti i partiti politici avvertirono la necessità di mettere da parte le divisioni e di creare l’unità. Di fatti, tutte le manifestazioni furono realizzate in maniera unitaria (dal PCI, DC, PSI e dai rappresentanti…). Ma la cosa più bella era che quando è nata la necessità della mobilitazione per passare alla protesta (visto che non ci davano ascolto) hanno partecipato tutte le persone presenti, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla professionalità. Non dimentico mai, per esempio, una manifestazione organizzata dagli studenti di terza media della nostra cittadina di Candela.
La prima vera manifestazione fu quella realizzata alle “Masseriole” di Deliceto, dove l’intera popolazione di Candela, Ascoli e Deliceto, misero da parte le forme di campanilismo, erano presenti per dire: “Il metano è nostro e non si tocca”.


(04:00:00)
Potrei dire questo che fu la prima fase dei movimenti, poi incominciammo, vista la partecipazione, si incominciò a vedere in modo larvato la partecipazione dei parlamentari (potrei citare l’On. De Meo che era presidente dell’area industriale di Foggia, potrei citare l’On. Vincenzo Russo esponente dell’Eni, l’On. De Leonardis che era l’esperto dei problemi agricoli, così come Magno del PCI, Carmeno del PCI e tanti altri). Riuscimmo ad interessare (non dimentico mai) la partecipazione a Cerignola in un convegno del PCI dove ci avevano invitati (io ed il vicepresidente missino ed un altro amico) avemmo il piacere di conoscere la figlia di Giuseppe Di Vittorio che è considerato sempre il numero uno che ha difeso sempre in maniera costante la necessità che gli operai, i braccianti, non dovevano vivere in quel modo che sapeva più di animale che non di persone.
A Candela, quando ci vedevano in contatto, democristiani, comunisti e socialisti, usavano l’espressione: “E’ finito il mondo”. Non era vero così, incominciava la vita del mondo, perché solo con l’unità si poteva raggiungere qualche risultato.


(06:00:00)
Dopo la prima fase di mobilitazione ritornò un’altra volta la calma, e allora fu necessario riprendere il movimento metanifero (come spesso lo chiamavano) e per quanto riguarda me siccome io tra e altre forme di protesta, (c’era il rinnovo del congresso provinciale) invitai i miei soci della sezione DC di Candela a non prendere parte al congresso provinciale, perché la DC doveva impegnarsi in maniera valida (aveva allora la maggioranza relativa) toccava a lei, a maggior ragione, servire le popolazioni.


(07:37:00)
Ci fu il secondo tempo della protesta, del movimento, ci fu la bellissima manifestazione dei trentamila su Foggia. Molti ci guardavano stupiti, ma eravamo trentamila, ci fu l’occupazione della centrale di “Masseriole”. Intanto la discussione divenne sempre più… e si vide sempre di più la mobilitazione della popolazione ed alla fine si raggiunse la cosiddetta realizzazione della “Fabbrichetta” nell’agro di Giarnera nel comune di Ascoli Satriano. Molti criticavano la “grandezza” di questa contropartita, però diede la possibilità a 130 operai di non lasciare più il loro paese (perchè poi fu fatta una distribuzione in rapporto alla popolazione, candelesi, amici di Deliceto, S. Agata, Rocchetta S. Antonio ed Ascoli Satriano).
La data storica della marcia dei trentamila è quella del 23 maggio 1969.


(10:00:00)
Cosa imparai partecipando a questo movimento? Imparai una cosa soltanto, che i popoli devono muoversi, devono essere svegli incominciando dal più giovane al più anziano, perché senza del movimento, senza essere svegli i problemi non si risolvono, anzi, diventano sempre più gravi e a Candela, drammaticamente si emigrava e si emigra ancora oggi. Ormai la popolazione della mia cittadina è di 2600 abitanti. Una popolazione ridotta ai minimi termini, costituita in maggior parte da anziani che ormai hanno altre preoccupazioni.


(17:00:00)
Gli scritti della DC di Candela, tra le tante iniziative, ci fu quella di realizzare in occasione del rinnovo del congresso provinciale.
I democristiani di Candela rammaricati di non vedere il partito tutto impegnato per la soluzione dell’utilizzo del metano in loco minacciò e non partecipò al rinnovo del comitato provinciale della DC di Capitanata, ma non per offendere la Democrazia Cristiana, ma per pungolare i parlamentari (i vari De Meo, i vari Russo e poi subentrò nella seconda fase il Sindaco di Foggia Salvatori, l’Onorevole Stefano Cavaliere) non li vedevamo uniti per risolvere effettivamente il problema. L’incontro con Rumor a Roma non fu realizzato dai parlamentari del comprensorio del territorio, fu realizzato dalla partecipazione del Sindaco Iascone, del Sindaco di Candela ed il Sindaco di Rocchetta S. Antonio oltre i due segretari delle sezioni DC del territorio (Rolla e Savino), tre giorni di attesa per incontrare Rumor. Fummo costretti a percorrere questa strada proprio per vedere soddisfatti i nostri desideri: il metano non si tocca.


(18:30:00)
Lottammo per avere un programma di sviluppo agricolo per il territorio, per la realizzazione e lo sfruttamento della diga di Occhito, della marana Capacciotti…


(19:05:00)
La “fabbrichetta” se si realizzò fu per l’impegno e il sacrificio di gente che per sessanta giorni occupò la centrale metanifera delle “Masseriole”.